Per una rivoluzione copernicana del traffico ("Il Padova del 30/6/07)

Meno traffico fa bene a tutti, dice lo slogan. Per far fronte ad un grande ingorgo di movimenti celesti, un tal Copernico prese il Sole e lo mise al posto che fino allora aveva occupato la Terra. Funzionava, anzi funzionava tutto meglio. Vediamo se per caso anche noi non abbiamo messo al centro obiettivi sbagliati. C’è chi propone di rovesciare alcuni valori: lentezza contro velocità, calma contro sveltezza, decrescita felice contro crescita rassegnata. Anziché incrementare la mobilità, proviamo a rallentarla. Anziché accelerare, proviamo a frenare. Chiediamoci: “perché ci si muove” anziché “come agevolare chi si muove”. Non so se Corrado Poli, uno studioso padovano di etica dell’economia e dell’ambiente, docente a Bergamo e alla Johns Hopkins University, pensasse a Copernico quando intitolò Rivoluzione traffico un suo volume dedicato proprio a questo problema. Ma lo spirito è precisamente quello di scardinare alcune fissità: meno mobilità, più comunicazione. Non per niente l’editore del libro si chiama Robin (Roma, 2006). Contro il traffico ci vorrebbe davvero un Robin Hood, che tolga a ricchi e sfiduciati automobilisti immobilizzati in fila in dispendiose auto, con quattro posti vuoti ed uno solo occupato, per dare a poveri e speranzosi pedoni, ciclisti, utenti di mezzi pubblici.. Un progetto, che si chiama Jungo, e una rivista, che si chiama Agile, stanno promuovendo una nuova forma di mobilità potenzialmente rivoluzionaria, per cui mezzo pubblico può diventare anche l’auto privata. Ne riparleremo. Una rivoluzione val bene un trafiletto.

Adelino Cattani

“Il Padova”

Pagina: Argomenti

Rubrica: Come dirlo

sabato, 30 giugno 2007

p. 6

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